Citazioni
Huch Finn a Tom Sawyer nella loro navicella volante : "Siamo proprio sopra l'Illinois. Puoi vedere tu stesso che l'Indiana non è visibile....L'Illinois è verde, l'Indiana è rosa. Riesci forse a vedere del rosa laggiù ? Nossignore è verde". "L'Indiana sarebbe rosa ? Ma è una bugia ! " "Nessuna bugia : è rosa. L'ho visto sulla carta geografica"
MARK TWAINTom Sawyer Abroad (1896)
"Almeno conoscessi la geografia !" Chico Pacheco continuava a ripetere la frase a denti stretti, rimpiangendo i giorni dell'adolescenza. Era tristemente noto per le assenze scolastiche. E tutto il tempo che aveva perso nella vita, sciupandolo per delle schiocchezze, quando invece avrebbe potuto dedicarsi anima e corpo allo studio intensivo della geografia, scienza della cui utilità si era accorto solo ora !...."Dovrò mandare a cercare qualche libro di testo a Bahia"
JORGE AMADO "A proposito degli svantaggi derivanti dal non conoscere la geografia, e della deplorevole tendenza al bluff nel gioco del poker, in Os velhos marinheriros (1963)
L'unità di tutte le scienze è trovata nella geografia. Il significato della geografia è che essa presenta la terra come la sede duratura delle occupazioni dell'uomo.
John Dewey
“Racconterò la storia delle città che andrò visitando, tanto delle grandi quanto delle piccole. La maggior parte di quelle che un tempo erano grandi, sono ora diventate piccole ; e quelle che nel corso della mia vita ho visto crescere e diventare potenti, avevano prima dimensioni molto ridotte “
Erodoto
O terra curvata dal forte slancio del braccio !
O terra ricolma di meli in fiore !
Sorridi, perchè sta arrivando il tuo amato.
WALT WHITMAN When Lilacs Last in the Dooryard Bloom'd (1860)
Per alcuni minuti Alice rimase in piedi senza parlare, osservando fuori il paesaggio in tutte le direzioni ….”Dichiaro che è disegnato proprio come una grande scacchiera….grande quanto il mondo, supponendo che questo sia davvero il mondo”.
LEWIS CARROLL Through the Looking Glass and What Alice found there (1872)
Dico che il mondo non è così grande come lo pretende la gente
CRISTOFORO COLOMBO (1503)
Il mio lavoro è dedicato al pubblico colto al quale proporre le conoscenze di base della geografia(…) il mio scopo era di introdurre il lettore a uno sguardo vivace sull’intero paese, la sua natura e i suoi prodotti, gli esseri umani e l’ambiente naturale e presentare tutto ciò come un insieme di relazioni (…) come un arricchimento dello spirito e non una collezione per la memoria .
CARL RITTER (geografo tedesco 1779-1859) Europa, un quadro geografico-statistico per gli amici e gli insegnanti di geografia, per i giovinetti che hanno terminato il loro corso di geografia, da utilizzare con ogni manuale, ottenuto dalle fonti migliori e più recenti (1804)
Se i geografi e altri scienziati in tutto il paese selezioneranno aree di grande pregio educativo nelle loro rispettive località ed educheranno la comunità sull’opportunità di conservarle, avranno creato un investimento educativo per i posteri di valore inestimabile (…) . E’ l’ossessione dell’affarismo che ci acceca sui veri valori . (1913)
Il pregiudizio razziale deve essere eliminato (…). Sgomenti, ci rivolgiamo alla scuola in cerca di aiuto. Qui scopriamo che l’insegnante di Geografia , più di ogni altro, ha la possibilità di cancellare i pregiudizi razziali, perché la Geografia è l’unica materia che ci mette in contatto con tutta la gente del mondo.
ZONIA BABER (geografa, ambientalista e pacifista statunitense 1862-1956)
Nella storia e nella geografia l’esperienza dimostra sempre la mia tesi : il loro insegnamento va male dovunque. Come preparazione alle prove finali si studiano a memoria i nomi delle montagne, delle città e dei fiumi, dei re e degli zar ; gli unici manuali accettabili sono l’Arsenyef, l’Obodovsky, il Kaldanof, Smaragdof e il Berti e ovunque si sentono lamentele da parte degli insegnanti che cercano continuamente qualche novità senza trovarla. Il punto più divertente è che tutti riconoscono la distanza tra l’insegnamento tradizionale della geografia e le attitudini degli scolari e , di conseguenza, si ingegnano per trovare dei metodi – come quello Sidof – per aiutarli a memorizzare i nomi ; trovo ironico che il concetto più basilare ovvero l’inutilità di questo tipo di geografia e dell’apprendimento mnemonico delle tassonomie, non sia mai venuto in mente a nessuno. “Confine” diceva il cartello.
Lev Tolstoj (1902)
“Confine” diceva il cartello.
Cercai la dogana. Non c’era.
Non vidi, dietro il cancello,
ombra di terra straniera.
Giorgio Caproni , Il muro della terra (1975)
Naturalmente anche in questo caso il geografo attingerà a molte scienze affini : l’antropologia, la storia , la filologia (…). Ma è preciso dovere della geografia dare un quadro d’insieme di questo campo e di riunire in un’unica vivida immagine tutti gli elementi separati di questa conoscenza, di rappresentarlo come un tutto armonioso, le cui parti sono conseguenza di pochi principi general e sono far di loro interdipendenti .
Petr Aleksejevic Kropotkin (1842-1921) (Geografo e comunista anarchico) , Cosa dovrebbe essere la geografia ? (1885)
La vecchia definizione della geografia “descrizione della Terra” non corrisponde più al concetto e allo sviluppo odierno di questa scienza. Anzitutto tale definizione non è che la traduzione della parola, nel suo significato etimologico; ciò che non può equivalere a una definizione, così come non v’è alcuno che ritenga siano definizioni della fisica, della fisiologia, della filosofia, il dirle : scienza della natura, discorso sulla natura, amore della sapienza!
Quella vecchia definizione è inoltre “troppo larga” rispetto all’oggetto (la Terra), perocchè tutte le scienze, eccettuata l’astronomia, hanno loro stanza sulla Terra , e “troppo limitata” rispetto all’uffizio della geografia, che non istà soltanto nel descrivere, ma altresì nell’indagare i rapporti causali tra i fenomeni, che sono l’oggetto dè suoi studi e nello scovrire le leggi che li governano.
Arcangelo Ghisleri (1855-1938) Geografia in “Dizionario illustrato di pedagogia” (1896)
Al geografo, dunque, se ridotto all’ufficio di localizzatore, non resterebbe che da fare lo spoglio delle constatazioni altrui, traducendole sulle carte geografiche. Non occorre davvero uno scienziato speciale per ciò. Che se invece il compito del geografo si spinge allo studio dei mutui rapporti di azione e reazione dei fenomeni, è facile comprendere che al geografo non basta la superficiale conoscenza dei fenomeni stessi ; ma è necessaria una più intima , più profonda comprensione del loro modo di essere, delle loro cause, della portata dei loro effetti. In caso contrario il geografo rischia i più grossolani errori, e di diventare facilmente lo zimbello dei cultori delle altre scienze ; a meno che non si limiti a trarre delle conclusioni affatto intuitive e superficiali.
Giuseppe Ricchieri (1861-1926) Dagli atti del VI Congresso Geografico Italiano (Venezia 1907)
E’ l’uomo che conferisce alla Terra un significato, un destino, un motivo per esistere. Tutti gli aspetti e le forze della Terra diventano geografici soltanto nell’incontro con l’uomo. La geografia non esiste infatti senza la natura ma nemmeno senza l’uomo. Con la conoscenza geografica comprendiamo sempre meglio il mondo ma anche noi stessi e il dovere di ciascuno e di tutti di operare a beneficio dell’intera umanità .
Osvaldo Baldacci (1914-2007) Perché la geografia (1978)
Tre casettine
dai tetti aguzzi,
un verde praticello,
un esiguo ruscello : Rio Bo,
un vigile cipresso.
Microscopico paese, è vero,
paese da nulla, ma però….
c’è sempre disopra una stella,
una grande, magnifica stella,
che a un dipresso….
occhieggia con la punta del cipresso
di Rio Bo.
Una stella innamorata ?
Chi sa
se nemmeno ce l’ha
una grande città
Aldo Palazzeschi (1885-1974) Rio Bo (1909)
Da ragazzo sognavo sugli atlanti. Vi immaginavo viaggi e avventure…. Questa è forse la ragione per cui da adulto ho deciso di visitare tutti i luoghi il cui nome aveva un tempo colpito la mia immaginazione , come Samarcanda o Tumbuctou, il fortino di Alamo o il Rio delle Amazzoni, e mi mancano ancora solo Mompracem e Casablanca
Umberto Eco (1932) “Golem” Il Sole 24 Ore 27 novembre 2007
L’Europa sarebbe diventata di fatto un popolo solo; viaggiando ognuno si sarebbe sentito nella patria comune(…)Tale unione dovrà venire un giorno o l’altro per forza di eventi. Il primo impulso è stato dato, e dopo il crollo e dopo la sparizione del mio sistema io credo che non sarà più possibile altro equilibrio in Europa se non la lega dei popoli (…) Abbiamo bisogno di una legge europea, di un sistema monetario unico, di pesi e di misure uguali, abbiamo bisogno delle stesse leggi per tutta l’Europa. Avrei voluto fare di tutti i popoli europei un unico popolo.
Napoleone Bonaparte (1769-1821) Memoriale di Sant’Elena (1816)
“Il Mediterraneo non è mai stato un paradiso offerto gratuitamente al diletto dell’umanità. Qui tutto ha dovuto essere costruito, spesso più faticosamente che altrove”. ”La fonte è là, nello spazio mediterraneo, la fonte profonda dell’alta cultura di cui mena vanto la nostra civiltà”.
Fernand Braudel Il Mediterraneo (1987)
“La geografia può essere intesa come descrizione di elementi paesaggistici (…) oppure come studio dei tipi di attività economiche che le società organizzano sul territorio (…) ma la geografia è anche progetto, è la costruzione di politiche di intervento per il rimodellamento di uno spazio, per la creazione di nuovi modi di organizzarsi delle attività umane sul territorio (…) è la chiave della transizione fra il vecchio e il nuovo, fra il sottosviluppo e lo sviluppo”
Sergio Conti, Un territorio senza geografia (1982)
“La città, storicamente, è il punto di massima concentrazione del potere e della cultura di una comunità. E’ il centro in cui i molti raggi della vita si raccolgono, guadagnando efficacia e importanza sociale. La città è la forma e il simbolo dell’interazione sociale : è il luogo del tempio, del mercato, del tribunale, dell’accademia”.
Lewis Mumford (1895-1990) , Le culture della città (1938)
La diagnosi, ormai scontata, è l’abuso del territorio. Ma quel che è triste è che la terapia non viene applicata. E quindi, diciamolo: quel che succede oggi non è colpa della natura presunta matrigna, ma di una politica che da decenni non fa quello che dovrebbe. Le precipitazioni intense — dice — scaricano grandi quantità di acqua che invece di trovare spazio in zone di espansione vengono costrette in spazi insufficienti, che ne aumentano la velocità, la potenza e quindi la pericolosità. A questo si aggiunga il fatto che si costruiscono case e infrastrutture dove non si dovrebbe, esponendosi fatalmente al rischio idrogeologico». Ma non è una sorpresa in Italia, il Paese dei condoni.
«La prevenzione non fa proseliti perché tanto meglio è fatta, tanto meno succede. Se nulla succede, nessuno vede niente e nessuno dà meriti a chi ha prevenuto. Per un politico, la prevenzione non paga. Di contro, ricostruire consente di dare appalti alle imprese e fa acquisire il merito dell’intervento riparatore. Mentre la prevenzione è fatta di divieti e quindi ti fa acquisire impopolarità. Ecco perché — conclude Passino — nonostante fior di studi, le Autorità di Bacino sono state depotenziate e si investe poco per la difesa del suolo».
Intervista del Prof. Roberto Passino al Quotidiano Nazionale del 27 0ttobre 2011
“ Una regione è una riserva ove dormono delle energie di cui la natura ha deposto il germe, ma il cui impiego dipende dall’uomo….”
Alberto Mori – Prolusione al suo primo corso all’Università di Pisa 16 dicembre 1950
“La geografia offre la possibilità – come ben dice il Deffontaines – di scoprire e valutare la più considerevole opera dell’Uomo : la continuazione e in un certo senso il completamento della creazione primitiva arrivando a configurarsi come una vera filosofia dell’Uomo che, utilizzando per le sue sintesi dati della più varia natura, è in realtà un ponte gettato a congiungere armonicamente il mondo degli studi umanistici con quello delle discipline naturalistiche….compito di primaria importanza nelle Facoltà umanistiche, i cui studi convergono sull’Uomo, analizzato nelle forme più elevate della sua attività…che…si tradurrebbe in una pericolosa deformazione della realtà ove si dimenticasse che, pur innalzando la sua mente alle vette più nobili, l’Uomo non cessa di essere radicato alla terra che gli è madre (…). Particolare significato acquista l’insegnamento della geografia …:perché mira a dare ai giovani, più che una cultura geografica, uno spirito geografico, cioè l’abitudine ad attribuire ai dati ed ai fatti il loro effettivo valore nella relatività dei fenomeni, cosa questa che sta alla base di ogni perfezionamento dell’organizzazione dell’Uomo abitante”
Alberto Mori – Prolusione al suo primo corso all’Università di Pisa 16 dicembre 1950
“Il cosi detto ambiente geografico…è il risultato di un’associazione tutt’altro che semplice di fattori di vario carattere, i quali operano non senza subire, alla loro volta, l’influenza del fattore uomo, che non si adatta passivamente ad essi se non in circostanze del tutto speciali, ma li modifica e li trasforma…per piegarli ai suoi bisogni e volgerli a suo vantaggio….
Giuseppe Caraci (1926)