Recenti disposizioni ministeriali hanno previsto che la Geografia Economica, nelle scuole superiori , possa essere insegnata anche da docenti non specialisti e cioè quelli della Classe A060.
I corsi di laurea afferenti alle Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali (dai quali generalmente provengono i docenti della classe A60) non prevedono infatti nei loro curricoli insegnamenti di Geografia e/o di Geografia Economica ma eventualmente di Geologia e Geomorfologia .
Questo provvedimento produrrà pesanti danni ai docenti specialisti di Geografia (classe A39), costretti a lasciare la loro sede scolastica, perché superati nelle graduatorie da docenti di Scienze (classe A60) con maggior punteggio ma non abilitati all’insegnamento di questa disciplina.
Ne consegue che l’insegnamento della Geografia , già penalizzato quantitativamente dalla riforma della scuola secondaria di secondo grado, che l’ha eliminata da tutti gli Istituti professionali (Commerciali ,Turistici ed Alberghieri !?!) e da alcuni indirizzi degli Istituti tecnici (come il caso abnorme dell’ex Nautico), rischia di essere ulteriormente danneggiato sul piano qualitativo.
Vorrei sapere dal Ministro dell’Istruzione, che in questi 3 anni più volte ha ribadito come un mantra di mettere al centro della sua azione di governo il merito e la qualità dell’offerta formativa, come spiega simili inique decisioni che non riguardano soltanto i docenti e la loro solita “guerra tra poveri” ma anche gli studenti, che non trarranno dal futuro insegnamento della Geografia conoscenze e competenze adeguate correndo il rischio di avere docenti assolutamente impreparati.
Perché insegnanti vincitori di concorso magari classificatisi al primo posto , che magari hanno dato 8 o 9 esami in quella materia sulla quale hanno magari fatto anche la tesi e che magari la insegnano da 25 anni, devono perdere il posto per cederlo a chi non ha nessun titolo accademico né legale per ricoprirlo?
Tralascio il ruolo importante che la conoscenza geografico- economico -ambientale avrebbe per i nostri giovani in un mondo , come quello attuale, sempre più globalizzato e caratterizzato da problematiche complesse quali quelle della sostenibilità, delle risorse e degli squilibri Nord-Sud e che purtroppo la classe politica italiana in toto ignora.
Prof. Riccardo Canesi
Ordinario di Geografia Economica
(I.I.S. “Domenico Zaccagna “ Carrara)
Carrara 5 agosto 2011