Datemi una mappa e vi solleverò il mondo
Sul settimanale Left del 9 settembre 2017 , nell'ambito di un'inchiesta sulla scuola italiana, è uscita un intervista sulla Geografia dei proff. Franco Farinelli e Riccardo Canesi
Sul settimanale Left del 9 settembre 2017 , nell'ambito di un'inchiesta sulla scuola italiana, è uscita un intervista sulla Geografia dei proff. Franco Farinelli e Riccardo Canesi
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi continua - purtroppo- a dare prova di conoscere poco la Geografia Economica e Politica .
Domenica 6 settembre all'Expo di Milano, di fronte a Bono Vox degli U2, ha affermato infatti che “da qui al 2017 torneremo al quarto posto nel G7 per gli investimenti nella cooperazione internazionale” .
“Torneremo ?” .
L’Italia non è mai stata al quarto posto nel G7 ma mediamente tra il sesto e il settimo se il dato è riferito alla percentuale sul Pil e al settimo se riferito al valore assoluto.
Alla luce di questa suoi conclamati limiti (vedi anche dichiarazioni del luglio scorso in Etiopia sul posizionamento del Pil italiano nel G7) , non sarebbe forse il caso di potenziare le ore di Geografia Economica , in tutte le scuole di ogni ordine e grado, affinché le nuove generazioni (peraltro sempre più globalizzate volenti o nolenti) ne sappiano qualcosina in più di lui ?
Conoscere i dati non è puro nozionismo ma è fondamentale per capire come funziona il mondo e agire quindi di conseguenza .
Possono esistere una “Buona Scuola” e una “Buona Politica” senza lo studio della Geografia Economica in un mondo come quello attuale?
Ci sembra difficile.
8 settembre 2015
«È inaccettabile - ha sostenuto il 14 luglio in Etiopia il premier Renzi - che l’Italia sia nel G7 il paese con l’ultimo Pil. È inaccettabile che l’Italia abbia perso tutte le posizioni nel G7. La strategia ora è quella di arrivare per il 2017, quando saremo noi ad avere la presidenza del G7, ad avere raggiunto il quarto-quinto posto» .
Premesso che l’Italia , per Pil totale, nel G7 è sesta (davanti al Canada) e non settima , la graduatoria del Pil mondiale non è la classifica di serie A dove una squadra , in poco tempo, grazie all’innesto di un grande campione (magari lui) , può cambiare posizione . Dispiace rilevarlo ma il nostro presidente del Consiglio dimostra di avere conoscenze alquanto abborracciate in Geografia Economica ….. del resto il suo Governo, nonostante le numerose sollecitazioni e l’estrema attualità della materia, si è guardato bene dal reintrodurla e dal potenziarla (vedi totale assenza nella Buona Scuola) .
Forse Renzi non sa neanche che l’Italia , secondo il Fondo Monetario Internazionale (dati 2013) per Pil a parità di potere d’acquisto a livello mondiale, non è neanche sesta o settima bensì decima essendo stata superata da India, Russia e Brasile e tra pochi anni sarà superata anche da Messico e Indonesia. Non è un dramma considerato l’elevato potenziale di risorse umane ed economiche ancora inespresso di questi grandi Paesi . In una logica puramente di ricchezza economica, il premier dovrebbe forse focalizzare di più la sua attenzione sul Pil/pro capite , quello che interessa davvero la nostra vita quotidiana , ed allora la situazione sarebbe ancora più sconfortante essendo l’Italia collocata al 30° posto secondo il Fondo Monetario Internazionale (dati 2013).
Il 9 luglio 2015 il Parlamento ha approvato “la Buona Scuola” (legge 13 luglio 2015 n° 107) .
L’Aula della Camera ha approvato la cd riforma con 277 voti favorevoli e 173 contrari. Questa legge e il suo iter presentano gravi criticità sia sul piano del metodo che del merito.
Riguardo al primo, non c’è stata da parte del Governo né del Partito Democratico , principale promotore del provvedimento, una effettiva volontà di confrontarsi con i docenti e gli studenti .
Prova ne è il fatto che ovunque vadano Ministri, Sottosegretari o responsabili Istruzione del P.D. vengono subissati da contestazioni, cosa mai avvenuta con questa frequenza in tutto il passato repubblicano.
Come un mantra , costoro ed anche il Presidente Renzi, ripetono che la consultazione c’è stata per via informatica nell’autunno scorso ed ha avuto un grande successo (“La Buona Scuola”).
Se andiamo a ben vedere i dati di questa operazione molto propagandata dal Governo, hanno sentito il bisogno di partecipare al questionario sulla Buona Scuola solo 65mila persone , come si desume dal numero dei questionari compilati .
Se pensiamo che gli insegnanti in organico sono 728mila , più 100mila di sostegno, se pensiamo agli oltre due milioni e mezzo di studenti della scuola secondaria di secondo grado, se pensiamo a un totale di circa otto milioni di scolari cui corrisponde un numero più o meno doppio dei rispettivi genitori , si comprende come questa iniziativa si sia rivelata un gigantesco flop .
Non solo, a detta anche di molti opinionisti, l’iniziativa di Palazzo Chigi, più che un momento di ascolto, è stata solo una vasta operazione di marketing , branca in cui il nostro Presidente del Consiglio è indubbiamente un maestro .
Prova ne è la tendenziosità di molte domande nel questionario che non prevedevano la risposta negativa, tantomeno l’espressione di un’opinione diversa da quelle prestabilite.
Il Governo non ha poi preso nemmeno in considerazione le migliaia di delibere e ordini del giorno provenienti dai collegi docenti di tutta Italia , critici nei confronti della riforma.
Una riprova di ciò l’abbiamo dal fatto che, nonostante l’invio di centinaia , se non migliaia , di proposte sulla Geografia organizzato dall’A.I.I.G e da Sos Geografia , neanche una è stata presa in considerazione.
In merito agli assetti curriculari , nella riforma , nulla di nuovo sulla Geografia che rimane sempre relegata al ruolo di Cenerentola nonostante l’espansione dell’economia prevista nei curricula della scuola secondaria . Prevediamo inoltre difficoltà nell’ avviare iniziative concrete aventi ad oggetto la formazione geografica all’ interno del regime di potenziamento previsto dalla L. 107 a causa dell’ affidamento di questi insegnamenti “per area” piuttosto che per specifica classe di concorso (con la conseguenza che una scuola che ipoteticamente deliberasse di includere la Geografia ad es. all’ interno del potenziamento delle discipline scientifiche, non avrebbe alcuna certezza circa l’ assegnazione di un docente di Geografia piuttosto che di un docente di matematica, fisica, biologia, anatomia, etc.).
Ovviamente ci sarebbero da sottolineare molte critiche e riserve sull’organizzazione complessiva di questa nuova legge ( ad esempio sulle prerogative dei dirigenti, sui comitati di valutazione dei docenti, sul mancato rinnovo del contratto, sull’ eccessivo numero di deleghe al Governo, sulla gestione aziendalistica delle scuole, sulle limitazioni dell’autonomia scolastica , etc.) ma focalizzando l’attenzione sulla nostra materia non possiamo fare a meno di constatare come, la mancanza di assunzione in ruolo dei docenti della seconda fascia , abbia discriminato ulteriormente i docenti recentemente abilitati in Geografia che , nonostante una dura selezione , un impegnativo (e costoso) tirocinio e spesso molti anni di docenza alle spalle, saranno costretti a fare un concorso per entrare in ruolo , contrariamente ai docenti GAE.
A tal proposito e al più presto, sul sito www.sosgeografia.it daremo notizia dettagliata delle immissioni in ruolo – che abbiamo motivo di ritenere inferiori al fabbisogno - di docenti su cattedre di Geografia A039 avvenute nelle fasi nazionali del piano di assunzione.
Unica nota positiva, per il momento, è l’ avvio del regolamento di revisione delle classi di concorso (da A039 a A-21), previsto originariamente dalla L. 133/2008, ancora atteso e nella fase iniziale del suo percorso istituzionale, che dovrebbe eliminare lo scandalo delle cattedre atipiche che in questi anni ha fortemente penalizzato , oltre agli studenti, i docenti abilitati in Geografia (A039) a favore quasi sempre della classe A060 .
2 settembre 2015
Bei temi alla Maturità di quest’anno , potremmo definirli “affascinanti” condividendo una definizione del Ministro Giannini , ad esempio quello su “Il Mediterraneo : atlante geopolitico d’Europa e specchio di civiltà “ .
Tema di strettissima e tragica attualità che, in effetti, i giovani maturandi del Paese più centrale (geograficamente e storicamente) del mare nostrum dovrebbero necessariamente saper sviluppare .
Purtroppo sembrerebbe che questo tema sia stato scelto appena dal 6 % di studenti e forse intuiamo anche il perché .
E’ al corrente il Ministro Giannini che la Geografia Economica e Politica nelle scuole superiori italiane non viene insegnata se non nel solo biennio (!?) del tecnico commerciale ?
Premesso che il Governo ritenga fondamentale (ce lo auguriamo) che i giovani italiani conoscano la situazione geopolitica ed economica mondiale non sarebbe il caso di ripristinare quanto meno la situazione precedente al “riordino Gelmini” reinserendo la Geografia nei trienni dei commerciali e magari anche nei Licei ?
In caso contrario, il Ministro dimostrerebbe maggiore serietà e competenza , pur rimanendo affascinata, evitando di scegliere temi che poi non verranno svolti .
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