8 novembre 2013. Lettera al Ministro sulla nuova ora di Geografia e le classi atipiche

Al Ministro dell’Istruzione On. Maria Chiara  Carrozza 

Gentile Ministro, prendiamo  positivamente atto che nel “decreto istruzione” appena approvato è introdotta un’ora  di Geografia in tutti i bienni tecnici e professionali e di ciò la ringraziamo. 

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7 novembre 2013- Un Paese che non ha una cultura geografica globale è destinato a perire

Il sistema Terra e le società umane, l’organizzazione territoriale e lo spazio geografico, la globalizzazione nel mondo attuale, la geoeconomia del mondo globalizzato, la geopolitica del mondo attuale, la globalizzazione e gli squilibri ambientali, la popolazione e le città, le migrazioni, il territorio e le attività economiche, le reti e i flussi globali …tutti questi sono temi all’ordine del giorno della politica e delle cronache giornalistiche .

Qualsiasi decisore politico, qualsiasi manager e imprenditore, a qualsiasi livello, in Italia o all’estero, che oggi non abbia conoscenza e consapevolezza di questi fenomeni è perdente e soprattutto vedrà scemare le chances di successo dell’ente o dell’azienda da lui amministrati .

La stessa cosa varrà per i singoli cittadini che ignorando quei contenuti non avranno coscienza di vivere in un mondo sempre più interdipendente e globalizzato e non saranno preparati per un necessario e nuovo modello di sviluppo economico più rispettoso delle risorse ambientali e culturali né per una società , che ci piaccia o no, sempre più multietnica .

Tutti questi contenuti sono anche gli argomenti di una disciplina che si “insegna-va” al quinto anno dei Tecnici Commerciali e che dal prossimo anno, a causa del cd “riordino Gelmini” , non esisterà più : la Geografia Economica.

Per la scuola italiana e per il futuro dell’Italia era già limitante e poco lungimirante il fatto che cosi attuali e stringenti argomenti fossero trattati nel solo tecnico commerciale e non nelle altre scuole, vedi soprattutto i Licei, dai quali generalmente esce buona parte della classe dirigente .

Non è un caso infatti che , agli ultimi esami di maturità, le tracce degli ottimi temi su “BRIC” e “Stato, mercato e democrazia” non siano state praticamente svolte nelle scuole ad indirizzo non commerciale .

 

Ancora più grave è avere ristretto, con il suddetto “riordino”, i tre anni di Geografia economica al solo biennio dei tecnici commerciali con grave detrimento per la qualità della didattica a causa non solo della riduzione delle ore ma anche dell’impreparazione – vista la giovane età - degli studenti nei confronti di tematiche spesso interdisciplinari.

Pur apprezzando il Ministro Carrozza per la sensibilità finora dimostrata, la “sola” ora di Geografia che si introdurrà il prossimo anno nei tecnici e nei professionali (vedi recente decreto istruzione) non allevierà certo il problema che dovrà essere risolto con riforme di ben più ampia portata .

 

Occorre quantomeno ripristinare al più presto il triennio dei Tecnici commerciali ed introdurre la Geografia politica ed economica nei Licei da affidarsi ad insegnanti specialisti, eliminando definitivamente lo scandalo dell’atipicità e cioè di insegnanti non abilitati in Geografia (Classe A060) che continuano a insegnarla al posto degli abilitati (Classe A039), il tutto a svantaggio dell’utenza e contro l’art. 33 (quinto comma) della Costituzione che recita : “E` prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.”



Prof. Riccardo Canesi www.sosgeografia.it

 

Carrara , 6.11.2013

Lettera al Ministro di decine di insegnanti sulla atipicità – Ottobre 2013

Egr. Sig.ra  Ministra, 

sono un’insegnante di Geografia Politica ed economica nella scuola secondaria.

Le scrivo per esprimerLe apprezzamento e gratitudine per aver preso in considerazione, nel recente Decreto Scuola, la disciplina che da molti anni insegno con immutata passione.

 Dopo il declino verticale che nel sistema scolastico italiano ha subìto l’insegnamento della mia materia, ho esultato nel sentir citare la  “Geografia Politica ed economica” nelle pubbliche parole di un Ministro. Per qualche ora ho  inutilmente sperato in un “reinserimento” della disciplina anche nei Trienni degli Istituti tecnici commerciali, restituendone così lo studio ad una fascia di età nella quale  aspettative, speranze e domande sul mondo  sono più strutturate e urgenti rispetto al Biennio. Ho appreso poi che si tratta dell’inserimento di una sola ora nel biennio di istituti tecnici che prima non ne prevedevano lo studio. Per me resta un piccolo passo ma con alto valore simbolico. 

Mentre troppi non  perdono occasione per ricordare che i nostri studenti sono tra i più ignoranti d’ Europa, delle buone  lezioni di Geografia a scuola sono  l’unica  opportunità  per tanti ragazzi per accorgersi  degli eventi geopolitici, della rapidità delle trasformazioni globali, soprattutto per risvegliare un barlume di lucidità e coscienza sul presente. Nel Biennio la Geografia politica ed economica è certamente molto importante perchè ha una forte valenza formativa; nelle classi quinte però la disciplina diventa indispensabile per raccordare e approfondire i saperi , per affrontare non solo l’esame di maturità o l’Università ma anche la complessità del mondo nel  quale i ragazzi stanno per entrare. I miei ex alunni  tornano solo per dirmi che ciò che hanno scoperto nelle nostre ore sono tra le poche cose che “rimangono” degli anni di scuola: merito di una disciplina preziosa e affascinante, oltre che dei  programmi ben strutturati dei vecchi  indirizzi Tecnici “ERICA” e “IGEA”,  cancellati dalla riforma.

Per queste  ragioni  la Geografia politica ed economica andrebbe insegnata universalmente a tutti, dalla classe Prima alla quinta di tutti gli istituti di istruzione superiore, licei compresi.

Per le medesime ragioni,  almeno la Sua autorevole attenzione verso la disciplina che insegno mi ha restituito un po’ di fiducia anche sulle sorti della scuola italiana.

 Resta irrisolto però un nodo fondamentale: il persistere della classificazione della Geografia  come DISCIPLINA ATIPICA e l’attribuzione del suo insegnamento anche ai docenti soprannumerari di Scienze  della Materia: tale “ATIPICITA’” consente loro di insegnare Geografia economica  in quanto ERRONEAMENTE ritenuta “affine” a Scienze della Materia. Pertanto, paradossalmente,   laureati in Scienze biologiche, SENZA AVER MAI SUPERATO UN ESAME DI GEOGRAFIA, ECONOMIA O  STORIA,   oggi insegnano ai nostri ragazzi  GEOGRAFIA POLITICA ED ECONOMICA. Questa situazione perdura da tre anni e risulta estremamente frustrante  per tutti. Soprattutto non soddisfa il criterio dell’uso razionale delle risorse umane, nella misura in cui le competenze professionali di ciascuno e le discipline stesse vengono svilite. 

Egregia Signora Ministra, La prego pertanto di  ABOLIRE urgentemente la categoria della “ATIPICITA” per la geografia permettendo  così a ciascuno di tornare “a fare il proprio lavoro” con serenità e nel migliore dei modi.

  Con stima

Lettera Ministro dell’ Istruzione, dell’ Università e della Ricerca di Sos Geografia del 21.09.2013

Gentile Ministro, La ringraziamo per la Sua sensibilità e attenzione alla qualità della formazione e al mondo della scuola, testimoniata tra l’ altro dall’ introduzione, con il recente decreto “L’istruzione riparte”,  di un’ ora di “Geografia Generale ed Economica” nel biennio dei Tecnici e Professionali.

Per valorizzare al meglio questa opportunità per i futuri cittadini e soprattutto nell’ interesse generale, sottoponiamo alla Sua attenzione alcune condizionalità a nostro avviso determinanti affinché il cambiamento introdotto sia efficace e sostanziale. A questo fine, sottoponiamo alla Sua attenzione la necessità dell’ affidamento esclusivo di questo insegnamento ai docenti specialisti. Questo si realizza:

1) per il tramite dell’ affidamento dell’ insegnamento alla classe di concorso A039 Geografia, unica classe di concorso che preveda fra i requisiti di accesso (D.M. 39/98 e S.I.M.) 4 esami annuali nei SSD di Geografia Generale (M-GGR/01) e Geografia Economica e Politica (M-GGR/02);

2) per il tramite della valorizzazione della stabilità dell’ organico di personale docente che andrà a impartire l’ insegnamento;

3) per il tramite della valorizzazione dei titoli e delle posizioni dei docenti abilitati per la classe di concorso A039 Geografia, con particolare riguardo ai docenti neoabilitati tramite TFA Ordinario.

Purtroppo infatti, nella storia della scuola italiana, la Geografia ha sempre sofferto del pregiudizio di essere considerata un sapere quasi aspecifico, banale e nozionistico, nonostante la profondissima complessità della epistemologia e la poliedricità delle sue metodologie.

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